Questa di Marinella è la triste metafora di una Giunta comunale che crede di poter risolvere problemi complessi con gli annunci. E quando i nodi vengono al pettine, dà la colpa agli altri.
Cinque anni fa il centrodestra in campagna elettorale ha cavalcato la situazione di abbandono dell’ex albergo sulla passeggiata di Nervi, indicandolo come esempio del malgoverno e del lassismo del centrosinistra. E promettendo l’immediato restauro dell’immobile.
Insediata la nuova amministrazione, si susseguono decine di annunci. Ma cinque anni dopo il cantiere è tragicamente fermo.
ll primo annuncio risale al 22 dicembre 2017, quando con parole degne dell’Istituto Luce l’amministrazione comunale rese noto l’imminente avvio dei lavori. “Una ristrutturazione che deve fare da trampolino per nuovi progetti che possano dare importanza alla zona del Levante, così come Euroflora a Nervi e la ristrutturazione del porticciolo” si leggeva nel comunicato stampa che concludeva: ”l’amministrazione di centrodestra lascia poco spazio alle parole e preferisce il fare”.
Fatti se ne sono visti pochi alla Marinella. Ma sono proseguite le parole.
A gennaio 2018 un secondo annuncio: “i lavori partiranno a febbraio 2018”.
Passa la primavera, e passa Euroflora, e a giugno 2018 arriva un terzo annuncio: “A fine mese partiranno i lavori”.
Ancora tutto fermo. Il quarto annuncio è in grande stile, il 23 ottobre 2018 con tanto di cerimonia di avvio dei lavori alla presenza della stampa e di mezza giunta comunale.
La settimana successiva arriva la mareggiata. Alla mia interrogazione dell’8 gennaio 2019, la Giunta risponde che il concessionario ha avviato un contenzioso con Comune e Demanio per il risarcimento dei danni, e bisogna attendere le perizie.
A maggio 2019 la Giunta conferma che i lavori potranno partire solo dopo il ripristino della scogliera, per cui è in corso la richiesta di finanziamento alla Regione.
A settembre 2019 il cantiere è ancora fermo, il maltempo fa crollare il cornicione, e arriva il colpo di scena. Il Sindaco si lascia scappare: “Non escludo di demolire l'edificio se non ci saranno altre soluzioni”.
Si passa al 13 febbraio 2020, nuovo sopralluogo con Toti e Bucci che annunciano alla stampa l’immediata ripresa dei lavori.
Non succede nulla fino a giugno 2020, quando arriva un nuovo annuncio: i lavori ripartono e si concluderanno entro febbraio 2021. I lavori non decollano e il termine di conclusione slitta all’estate, e poi al 31 dicembre, fino a che nel cantiere vengono sospesi i lavori.
L’immobile è ancora uno scheletro e non ci lavora più nessuno. Martedì scorso, rispondendo a una mia nuova interrogazione, la Giunta rassicura che i lavori ripartiranno la settimana prossima.
Manca la promessa di quando si concluderà il cantiere. Forse anche la Giunta Bucci ha capito che gli annunci non bastano più.
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