Il desiderio di tutti è quello di vivere in un mondo in cui non ci sia bisogno di lottare per realizzare i propri sogni, per difendere la propria libertà e la propria dignità.
Nel frattempo, a lottare sono soprattutto le donne, di ogni età, in ogni paese.
Come Yelena Osipova, ottantenne russa, arrestata a San Pietroburgo mentre manifestava per la pace con un cartello con scritto “Soldato, lascia cadere la tua arma e sarai un eroe”.
Come Nataliya Ableyeva, cinquantenne ucraina, che non ha esitato a portare in salvo oltre la frontiera il figlio di uno sconosciuto, affidatole dal padre che non poteva espatriare incontrato per caso a pochi chilometri dal confine.
L’otto marzo serve a ricordarci quanto c’è ancora bisogno di lottare, per realizzare la parità di genere, per costruire un mondo più libero e più giusto.
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