Nell’estate del 2020 la Giunta Comunale l’aveva descritta come una riforma urbanistica capace di trasformare il Centro Storico.
Secondo quanto scritto nella delibera di Giunta n. 36 del 10.06.2020, consentire la trasformazione dei bassi in residenze avrebbe potuto “oggi più di ieri suscitare interesse nel mercato immobiliare, a fronte di forme diverse e nuove di utilizzo residenziale/ricettivo degli immobili. Si pensi: all’albergo diffuso agli affitti brevi, ai bed and breakfast, agli studi professionali, e laboratori medici ai piani terra”.
Sempre secondo la Giunta: “la nuova disciplina consentirà una “rinascita” di tali contesti e di conseguenza l’eliminazione del degrado urbano.”
E ancora: “la ragione principale di interesse pubblico che determina la scelta urbanistica è quella di favorire in questo modo un risanamento e quindi incentivare i cittadini a ritornare a vivere nel Centro Storico”.
L’approvazione definitiva da parte del Consiglio Comunale è del 20 ottobre 2020. Sono passati diciotto mesi, come sta andando questa rivoluzione nel Centro Storico?
Ho presentato un’interrogazione per conoscere il numero di bassi trasformati in residenze nel primo anno e mezzo di applicazione della nuova disciplina.
La risposta mi è arrivata il 25 marzo. “Ad oggi non risulta protocollata alcuna istanza ufficiale”.
Nemmeno un’istanza. Non c’è che dire un grande risultato. Quella dei bassi è il simbolo dell’attenzione per il Centro Storico di questa Giunta. Si naviga a vista tra assessori-sceriffi, ordinanze anti kebab, navette gratuite su cui non sale nessuno, e proclami di un’imminente riqualificazione.
Mentre la qualità della vita, il decoro, la pulizia, e la manutenzione continuano a peggiorare.
Attenzione! Alessandro Terrile utilizza cookie a scopi funzionali e analitici per migliorare la tua esperienza di navigazione. Proseguendo la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni, leggi l'informativa sui cookies.