Fa piacere vedere esponenti della destra al governo di Comune e Regione proclamare la necessità di accogliere i rifugiati ucraini, attivarsi per i convogli umanitari, promettere agli sfollati alloggi e trasporti gratuiti.
Dare asilo a chi fugge da una guerra, da una calamità o a chi è perseguitato nel proprio Paese è uno dei primi doveri di ogni civiltà.
Noi lo abbiamo sempre detto, e lo abbiamo sempre fatto quando ci è toccato di governare. Lo dicevamo anche quando il centrodestra nella nostra città e nella nostra regione smantellava scientificamente il sistema SPRAR per l’accoglienza diffusa dei profughi, cavalcando la bieca propaganda del business dei migranti.
Il nuovo atteggiamento della destra ha il sapore di una conversione. Non riusciamo a dimenticarci i picchetti organizzati da Fratelli d’Italia a Multedo contro l’arrivo di dodici richiedenti asilo, o i ricorsi alla magistratura promossi dallo stesso partito per denunciare i miasmi provenienti dai gabinetti dei richiedenti asilo. Come se gli escrementi italiani avessero un altro odore.
Non dimentichiamo l’assessore leghista alla sicurezza che proponeva di schedare i migranti e prenderli a calci nel sedere se avessero chiesto l’elemosina.
Non riusciamo a dimenticare che solo qualche mese fa la Giunta Bucci ha abbandonato per settimane un centinaio di minorenni stranieri in alberghi del centro storico, senza neppure fornirgli un pasto, senza assistenza sanitaria, senza un colloquio con i servizi sociali.
Convinto, come Lucia, che “Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia”, non posso che salutare positivamente questa conversione che mi suscita comunque due amare considerazioni.
Se tra il 2017 e il 2019 il centrodestra non avesse demolito il sistema di accoglienza SPRAR, oggi accogliere i profughi ucraini sarebbe molto più semplice, meno costoso per le amministrazioni e perfino meno pesante per i nostri concittadini più fragili, che oggi non dovrebbero rinunciare a 132 alloggi ARTE messi a disposizione per l’emergenza.
La bella gara di solidarietà di questi giorni non l’abbiamo vista per chi scappava dalle guerre o dalle persecuzioni in Africa o in Medio Oriente. Per loro non abbiamo organizzato convogli, ma abbiamo accettato di trasformare il Mediterraneo in un immenso cimitero, criminalizzando perfino chi prestava soccorso ai naufraghi. Voglio sperare che la conversione al valore dell’accoglienza sia davvero un punto di svolta, dovuta allo sgomento per le bombe su Kiev e non al colore della pelle dei profughi.
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