Il Modello Genova assomiglia tanto al mito dell’El Dorado. In molti credono che esista, ma nessuno l’ha mai visto davvero.
Ci avevano spiegato che dopo il nuovo Ponte sul Polcevera sarebbe cambiato in Italia il modo di realizzare le grandi opere, grazie alle norme speciali e alla determinazione senza pari del Sindaco-Commissario. Per questo al Sindaco-Commissario è stato affidato dal 2019 l’intero piano straordinario delle opere portuali dello scalo genovese.
Ad oltre tre anni da quella scelta, il bilancio è disastroso. Tutte le grandi opere finanziate dai fondi nazionali post Morandi sono ferme, o in grandissimo ritardo, con costi e tempi che continuano a lievitare.
Dalla nuova Torre Piloti al Ribaltamento a mare di Fincantieri, dalla riqualificazione di Hennebique alle infrastrutture ferroviarie. Per non parlare dello scolmatore del Bisagno, bloccato dalle norme antimafia, o del prolungamento della metropolitana che sembra avviato alla stessa sorte.
Un capitolo a parte lo merita la nuova diga, la regina delle grandi opere genovesi il cui costo previsto per la prima fase è di 950 milioni di Euro, per 5 anni di lavori.
In questi giorni Shipping Italy e il Fatto Quotidiano hanno dato la notizia che Piero Silva, il super tecnico incaricato da Rina per la supervisione del progetto, nello scorso marzo si è dimesso dal suo ruolo a causa di fortissime perplessità in merito alla stessa fattibilità dell’opera.
Le criticità individuate da Silva vanno dalla scelta del doppio canale alla “lunghezza della diga largamente sovradimensionata”, e comportano “problemi di fattibilità tecnica” a causa della profondità e del terreno del fondale.
Secondo Silva, se il progetto non sarà modificato, i lavori saranno di incerta fattibilità e saranno comunque necessari 15 anni di lavori invece dei 5 stimati, e circa 2 miliardi di Euro, più del doppio di quanto preventivato.
Dopo aver invano chiesto modifiche progettuali, il super tecnico si è dimesso, consegnando un dossier di 32 pagine con l’esposizione puntuale delle critiche al progetto e delle proposte di correzione.
Dal Sindaco-Commissario per ora silenzio assoluto. Anzi, si è pure dimenticato di informarci che da più di un mese il supervisore Silva si è dimesso.
Ma è possibile che il percorso della più grande opera pubblica della nostra regione, e una tra le più grandi del PNRR in tutto il Paese, proceda senza alcuna informazione e trasparenza, con il rischio documentato dagli stessi tecnici scelti dai committenti di raddoppiare i costi e triplicare i tempi?
La nuova diga è un’infrastruttura fondamentale. Ma è davvero lo stesso se costerà 2 miliardi e sarà finita tra 15 anni?
Quando avrà finito di festeggiare la bandiera e accendere fuochi d’artificio a De Ferrari, il Sindaco-Commissario Bucci dovrebbe spiegare alla città cosa sta succedendo davvero intorno alla più grande opera pubblica finanziata dal PNRR.
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