Sono intervenuto in Consiglio Comunale sul Decreto Genova, che non risolve neppure lontanamente i tanti bisogni determinati dal crollo del Ponte Morandi.
Toti e Bucci convochino tutti i parlamentari eletti in Liguria per chiedere garanzie sulle modifiche al Decreto.
Lega e Movimento 5 Stelle che sono al governo si assumano l'impegno di dare risposte alla città.
Ecco i punti principali.
RICOSTRUZIONE Le procedure per la ricostruzione sono confuse e non garantiscono tempi certi. Non derogano al Codice Appalti ma prevedono comunque una gara ad evidenza pubblica. L’esclusione di tutti i concessionari autostradali espone ad un concreto rischio di ricorsi giudiziari con probabile allungamento dei tempi
COMMISSARIO Sono passati 50 giorni e il Commissario non è ancora stato nominato. Lega e M5S litigano sul nome, e nel frattempo nessuno chiede i soldi ad Autostrade. Il Decreto prevede infatti che sia il Commissario ad avanzare la richiesta.
RISARCIMENTI AGLI SFOLLATI Il Decreto non dice nulla. Non parla di PRIS (il risarcimento precisto dal Programma Regionale Intervento Strategico) che si era ipotizzato poter utilizzare per risarcire sia i proprietari sia gli inquilini delle case inagibili. Per una ragione semplice: non si potrà parlare di PRIS fino a che non si individua il soggetto realizzatore della nuova infrastruttura.
CONTRIBUTI ALLE IMPRESE Il decreto prevede solo briciole: 5 milioni complessivi, con un tetto di 200.000 euro ad impresa. L’unico criterio è il calo del fatturato tra agosto e fine settembre. Come se da ottobre fosse tutto risolto.
AMMORTIZZATORI SOCIALI Servono ammortizzatori straordinari per consentire alle imprese genovesi di non licenziare. Secondo il prof. Enrico Musso (consulente di Giunta Bucci) Genova rischia un calo del suo PIL nel 2019 del 15%. Tradotto in numeri sono 4 Miliardi di euro in meno. Il decreto non affronta il tema, e si rischia un forte calo occupazionale
PORTO Il Decreto assegna 30 milioni al Porto di Genova di un fondo ministeriale dal quale il Porto di Genova prende già annualmente 17 milioni. Quindi il contributo straordinario è di 13 milioni: una miseria, e inoltre a discapito degli altri porti italiani.
AUTOTRASPORTO Sono 4.000 imprese di autotrasporto che ruotano intorno al Porto di Genova, di cui si stima un calo del 30%. Le bozze del decreto prevedevano incentivi per 160 milioni in 3 anni. Il decreto prevede soli 20 milioni per il 2018
TRASPORTO PUBBLICO Il trasferimento straordinario per il trasporto pubblico locale che era previsto di 80 milioni nelle bozze del decreto scende a 20 milioni.
ASSUNZIONI STRAORDINARIE Servono assunzioni in Comune e Regione e nelle società partecipate. La possibilità di assumere dipendenti pubblici che le bozze del decreto prevedevano in 500 unità scende a 250, solo con contratti a tempo determinato per esigenze di protezione civile e polizia a locale e non potrà riguardare le società partecipate. Quindi niente trasporto pubblico e niente rifiuti.
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