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Oggi in Italia diventi cittadino se nasci da un genitore italiano. Non importa dove nasci, non importa dove abiti, studi o lavori. Non importa neppure se in Italia non ci sei mai stato.

Il disegno di legge del PD all’esame del Senato introduce altri due criteri:

1) IUS SOLI: un bambino nato in Italia diventa cittadino italiano se almeno uno dei due genitori si trova legalmente in Italia da almeno 5 anni. Se il genitore in possesso di permesso di soggiorno non proviene dall’Unione Europea, deve aderire ad altri tre parametri:
– deve avere un reddito non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale;
– deve disporre di un alloggio che risponda ai requisiti di idoneità previsti dalla legge;
– deve superare un test di conoscenza della lingua italiana.

2) IUS CULTURAE Potranno chiedere la cittadinanza italiana i minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni che abbiano frequentato le scuole italiane per almeno cinque anni e superato almeno un ciclo scolastico.
I ragazzi nati all’estero ma che arrivano in Italia fra i 12 e i 18 anni potranno ottenere la cittadinanza dopo aver abitato in Italia per almeno sei anni e avere superato un ciclo scolastico.

La riforma della cittadinanza è una misura di civiltà.
Non fa male a nessuno, salvo a chi specula sulla paura del diverso per tirar su qualche voto.
Chi nasce e vive in Italia è italiano. Lo abbiamo sempre pensato, ora vogliamo scriverlo sulla Gazzetta ufficiale.

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