Il Sindaco Marco Bucci ha deciso di negare il patrocinio del Comune di Genova alla manifestazione Liguria Pride del 16 giugno e alla Colorata Cena del 17 maggio, organizzata per celebrare la giornata internazionale contro l’omofobi. E lo fa senza dare alcuna motivazione.
Il silenzio è grave quanto il diniego. Ogni genovese ha diritto di conoscere le ragioni per cui per la prima volta il Comune di Genova non scenderà in piazza contro l’omofobia e contro la discriminazione per ogni orientamento sessuale.
Dalla giunta comunale si affrettano a precisare che comunque a Genova proseguiranno le celebrazioni delle unioni civili. Come a dire che applicheranno la legge. Bontà loro.
Aspettiamo una risposta. E non vengano a raccontarci che sono favorevoli al diritto, ma non alla sua ostentazione. Perché non esistono diritti da praticare in segreto. E quando quel diritto lo si è conquistato faticosamente, ognuno è libero di urlarne il contenuto, anche per strada, vestito un po’ come vuole e insieme a chi gli pare.
Si chiama libertà. E serve a scongiurare il ritorno di quei tempi in cui si confondevano diritti e concessioni.
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