La strategia, del tutto legittima, di Matteo Renzi ci porta dritti al voto.
Peccato non ci sia stata occasione di discuterne. E di discutere del perché abbiamo perso, e così male.
Se governi 5 anni, fai un gran numero di riforme e poi prendi il 18% vuol dire che devi cambiare rotta, anche su parte di quelle riforme che hanno saputo intercettare il consenso dell'Italia col segno più, ma non dei tanti italiani che arrancano col segno meno.
E qui non c'entra Renzi. C'entrerebbe (se ne fosse in grado) un PD capace di mettersi in discussione e di trovare parole e soluzioni nuove a problemi che esistono davvero e non sono risolti. Si tratterebbe di rifondare la sinistra in Italia, mettendo a tacere i tifosi, i senzadilui e i senzadime.
Tornare al voto senza sciogliere questi nodi rischia di consegnare all'irrilevanza il ruolo del PD e la storia della sinistra italiana.
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