Nuove foto aggiunte

NON E’ UNO STRACCIO

Domani in Consiglio Comunale si discuterà del triste episodio della commemorazione dei Caduti di Salò.

Al di là del merito della vicenda, di cui ho già parlato, mi ha colpito la discussione che ha animato la maggioranza di centrodestra negli ultimi giorni, per cercare di fornire alla stampa una spiegazione plausibile.

“Il Sindaco non sapeva che Gambino sarebbe andato con la fascia tricolore”, ha osservato qualcuno.
“Non è vero, Gambino si è offerto volontario in una riunione di Giunta”, ha precisato qualcun altro.
“Ma il Sindaco non sapeva dell’utilizzo della fascia” ha aggiunto un altro ancora.
“La fascia è stata intercettata mentre rientrava da un’altra cerimonia” ha scritto un quotidiano genovese.

Ma è possibile che la fascia tricolore, che più di ogni altro simbolo rappresenta la dignità e l’autorevolezza dell’Istituzione comunale, possa essere intercettata e portata qua e là da un consigliere comunale senza l’autorizzazione del Sindaco?

E’ possibile che il Sindaco così attento a negare il patrocinio al Gay Pride, perché divisivo, si faccia scappare la fascia tricolore alla commemorazione dei caduti di Salò?

Quella fascia rappresenta tutti i genovesi. E i genovesi hanno diritto ad una spiegazione.

Non ci si venga a dire che serve un nuovo regolamento per l’utilizzo della fascia, come si è detto qualche settimana fa per il patrocinio incautamente concesso dal Comune ad iniziative di stampo neofascista.

Non servono nuove regole, signor Sindaco.
Con quelle che ci sono sempre state, la fascia tricolore non si era mai vista aggirarsi tra teste rasate, estremisti di destra, e monumenti ai repubblichini.

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