Nuove foto aggiunte
9 maggio 2018
SENZA AMIXI, FUTURO INCERTO PER VILLA CROCE
Dopo 5 anni di fruttuosa collaborazione pubblico-privato, l’Associazione Amixi di Villa Croce che riunisce decine di genovesi appassionati di arte contemporanea, e che in questi anni ha sostenuto anche economicamente il Museo, interrompe la collaborazione con il Comune di Genova.
La denuncia del presidente di Amixi, Andrea Fustinoni, è forte e chiara:
«Attualmente Villa Croce è diventato un contenitore di eventi ludici di vario tipo organizzati dalla società privata Open Srl: dal mercatino alla festa degli Ultras. Le mostre sono sospese, i curatori non possono svolgere la loro attività e rispettare il calendario. Al Museo hanno tolto anche il cartello con indicato l’elenco dei sostenitori»
«Il museo sta perdendo la credibilità costruita negli anni grazie alle competenze della prima curatrice Ilaria Bonacossa (oggi direttrice di Artissima a Torino): sono stati rimossi i dipendenti comunali, ridotti i servizi museali tra cui la biblioteca e il museo è in mano esclusivamente a una gestione privata»
«Ci hanno promesso per mesi una governance che regolamentasse i rapporti con la società Open che si occupa dei servizi, ma non è mai arrivata. Oggi per fare un seminario nel museo il curatore deve pagare i biglietti e il calendario delle mostre è congelato perché è mancato all’interno del Museo un funzionario per attivare l’assicurazione»
Insomma, sospese le mostre e ogni programmazione futura, il Museo resta aperto solo 4 giorni alla settimana.
Le conclusioni degli Amixi di Villa Croce sono amare:
«Qualcuno ha deciso di affossare lo sforzo di questi 5 anni, ha deciso di denigrare un programma di qualità che non porta molta bigliettazione ma costruisce sul futuro e per questo veniva sostenuto con un budget in media di 130mila euro annuali.
Ci saranno nuove risorse? O solo nuovi interessi e voglia di distruggere per avvalersi dell’idea di ricostruire? Tutti vogliono lasciare un segno, soprattutto in politica, ma nessuno pensa che il segno si lascia con impegno, continuità e ricerca di qualità in qualsiasi ambito»
Abbiamo chiesto una commissione consiliare urgente per discutere della situazione di Villa Croce.
Dopo 5 anni di fruttuosa collaborazione pubblico-privato, l’Associazione Amixi di Villa Croce che riunisce decine di genovesi appassionati di arte contemporanea, e che in questi anni ha sostenuto anche economicamente il Museo, interrompe la collaborazione con il Comune di Genova.
La denuncia del presidente di Amixi, Andrea Fustinoni, è forte e chiara:
«Attualmente Villa Croce è diventato un contenitore di eventi ludici di vario tipo organizzati dalla società privata Open Srl: dal mercatino alla festa degli Ultras. Le mostre sono sospese, i curatori non possono svolgere la loro attività e rispettare il calendario. Al Museo hanno tolto anche il cartello con indicato l’elenco dei sostenitori»
«Il museo sta perdendo la credibilità costruita negli anni grazie alle competenze della prima curatrice Ilaria Bonacossa (oggi direttrice di Artissima a Torino): sono stati rimossi i dipendenti comunali, ridotti i servizi museali tra cui la biblioteca e il museo è in mano esclusivamente a una gestione privata»
«Ci hanno promesso per mesi una governance che regolamentasse i rapporti con la società Open che si occupa dei servizi, ma non è mai arrivata. Oggi per fare un seminario nel museo il curatore deve pagare i biglietti e il calendario delle mostre è congelato perché è mancato all’interno del Museo un funzionario per attivare l’assicurazione»
Insomma, sospese le mostre e ogni programmazione futura, il Museo resta aperto solo 4 giorni alla settimana.
Le conclusioni degli Amixi di Villa Croce sono amare:
«Qualcuno ha deciso di affossare lo sforzo di questi 5 anni, ha deciso di denigrare un programma di qualità che non porta molta bigliettazione ma costruisce sul futuro e per questo veniva sostenuto con un budget in media di 130mila euro annuali.
Ci saranno nuove risorse? O solo nuovi interessi e voglia di distruggere per avvalersi dell’idea di ricostruire? Tutti vogliono lasciare un segno, soprattutto in politica, ma nessuno pensa che il segno si lascia con impegno, continuità e ricerca di qualità in qualsiasi ambito»
Abbiamo chiesto una commissione consiliare urgente per discutere della situazione di Villa Croce.