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QUANDO IL BUON SENSO NON BASTA

Basterebbe il buon senso per comprendere che quel manifesto è fuori luogo e va rimosso. A Roma è già accaduto.

Ma invece a Genova da qualche mese è tutto più complicato. E per difendere posizioni indifendibili si tirano in ballo “à la carte” un giorno la libertà di parola, l’altro il fastidio per iniziative divisive.

Dopo le dichiarazioni della Presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune Francesca Corso: "Il messaggio deve essere ben chiaro: interrompere una gravidanza, significa interrompere una vita. E questo, a mio avviso, non è mai qualcosa di trascurabile. […] Non capisco dove stia l'offesa nell'affiggere un manifesto che oltretutto non dichiara nulla di falso, preso atto dell'evidente messaggio di invito alla riflessione prima di compiere un gesto estremo come quello dell'aborto”.

Sono poi arrivate quelle del Sindaco: "C'è la libertà di pensiero e di espressione in Italia, cosa che talvolta a me negano, ma andiamo avanti lo stesso, c'è la libertà, quindi non mi sembra il caso che noi interveniamo su queste cose"

Oggi pomeriggio il Garante Regionale per l’Infanzia Francesco Lalla ha invitato gli autori ad una revisione del testo e delle immagini: “Chiunque abbia sensibilità sa che una problematica quale la maternità non può essere trattata in termini di mera pubblicità o di sollecitazione a posizioni radicalmente contrastanti, ma va trattata con la profondità e insieme la delicatezza che il tema richiede. Non introducendo voci narranti rivolte a soggetti, i bambini, che sono impegnati con se stessi nella propria crescita".

Ora basterebbe il buon senso. Se si vuole aprire una discussione sull’applicazione della legge 194, a quarant’anni dalla sua approvazione, togliere quel manifesto sarebbe il primo passo. Il secondo sarebbe a mio avviso riflettere su come può funzionare un sistema in cui al Sud in media l’80% dei ginecologici ospedalieri è obiettore di coscienza (in Liguria siamo al 65%).

Ma questo è un altro discorso.
Cominciamo dai fondamentali: accendiamo il cervello e rimuoviamo il manifesto.

Chiederemo di discutere dell'argomento durante il Consiglio Comunale di martedì prossimo.

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