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E’ TEMPO DI REAGIRE

Salvini ha preso in giro Di Maio. Altro che governo giallo-verde, voleva alzare lo scontro per aumentare il consenso e fare il leader del centrodestra. Oggi fa il populista, ma è già pronto a fare campagna elettorale facendo leva sull’incompetenza dei grillini, e sul voto utile alla Lega.

Salvini e Di Maio hanno preso in giro un po’ tutti.
Primo. Ci avevano spiegato che non contavano i nomi ma il programma, non era così.
Secondo. Nei loro programmi non hanno mai scritto di volere uscire dall’Euro, e non ne hanno fatto cenno nel famoso Contratto. Poi però pretendevano come Ministro dell’Economia uno dei pochissimi economisti che teorizzano il "Piano B". Mattarella ha ragioni da vendere: sulle scelte di fondo non possono esservi ambiguità.

Conte ha dimostrato che è meglio che ognuno faccia il suo mestiere. Uno statista sarebbe uscito da quella porta con la lista dei ministri, con Savona spostato ad un altro Ministero, e avrebbe parlamentarizzato la crisi, restituendo dignità alla politica e pure a se stesso. Dopo 84 giorni di crisi, sarebbe stato saggio rinunciare davanti al voto delle Camere e non per un telefonata di Salvini.

Mattarella ha applicato la Costituzione, che attribuisce al Presidente della Repubblica il potere di nomina dei ministri. E’ lunghissimo l’elenco di ministri depennati o spostati durante il colloquio al Quirinale. Mai prima d’ora qualcuno aveva gridato allo scandalo o evocato l’impeachment. Si chiama equilibrio dei poteri.

La sovranità appartiene al popolo. Non ce lo sentivamo ripetere più o meno da quando la Lega ha smesso di assaltare i campanili. La sovranità del popolo ha due limiti.
Uno formale: la Costituzione stabilisce le modalità attraverso cui il popolo la esercita.
Uno sostanziale: quando hai debiti per 2.400 miliardi di Euro non sei libero per intero. Le tue decisioni sono necessariamente condizionate dall’umore dei tuoi creditori. E i tuoi creditori (non è colpa dell’Europa, della lobby giudaico-massonica, e neppure di Soros) sono i mercati.
Nessuno ci ha preso le chiavi di casa. Le abbiamo consegnate volontariamente e da tempo ai nostri creditori.

Non sottovalutiamo questa crisi. La giornata di ieri dimostra che le due forze politiche che hanno la maggioranza parlamentare preferiscono lo scontro al governo. Non hanno avuto scrupoli ad innescare uno scontro istituzionale senza precedenti pur di raggranellare un voto in più alle prossime elezioni. In quella scelta c’è il germe dell’autoritarismo, dello spregio per ogni regola, dell’appello alla piazza contro le Istituzioni. C’è tutto l’opposto della democrazia.

Chi ha cuore la convivenza democratica non abbassi la guardia e sia pronto a reagire.

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