Un sindacalista di 29 anni viene ucciso a fucilate, e nessuno del Governo dice una parola. Non il Presidente del Consiglio. Non il Ministro degli Interni. Non il Ministro del Lavoro.
Era nero Sacko Soumali. Un bracciante maliano con regolare permesso di soggiorno. Un sindacalista USB, che cercava di migliorare le condizioni di vita di chi raccoglie pomodori per 25 centesimi a cassetta, nella piana di Gioia Tauro, dove la ‘ndrangheta gestisce il consenso distribuendo ai bianchi contributi incamerati illecitamente da Unione Europea e INPS e fa lavorare i neri.
Ucciso a fucilate nel silenzio della Terza Repubblica.
Giuseppe Conte oggi nel suo primo discorso alle Camere ha la possibilità di prendere una posizione chiara. Non baratti la dignità delle Istituzioni con il consenso di una parte.
Attenzione! Alessandro Terrile utilizza cookie a scopi funzionali e analitici per migliorare la tua esperienza di navigazione. Proseguendo la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni, leggi l'informativa sui cookies.