Oggi in Consiglio, il Gruppo di Fratelli d’Italia ha presentato una mozione sulle “Ricorrenze tradizionali nei percorsi formativi”.
Il titolo dice poco, ma la sostanza della mozione è salvaguardare negli istituti scolastici “le ricorrenze proprie della tradizione quali le feste del papà, della mamma, dei nonni e della famiglia”.
Inutile dire che il Comune non ha alcuna competenza nel raccomandare alcunché alle istituzioni scolastiche in materia di didattica o di contenuto dei piani formativi.
L’intento della mozione non è certo quello di ottenere un risultato, ma piuttosto quello di apparire difensori delle tradizioni e della maschia italianità, contro la strisciante invasione di stranieri, omosessuali, vedove e orfani.
Quella maschia italianità che onora la donna solo quando è mamma, fa molti figli, e possibilmente se ne sta buona a casa ad aspettare il ritorno del papà.
Ogni altra famiglia, ogni altra immagine della realtà, è una pericolosa deviazione che i consiglieri di Fratelli d'Italia vorrebbero fosse denunciata nelle scuole e nelle classi genovesi.
Il rispetto dell'autonomia scolastica, in questo caso, è anche rispetto del buon senso. Decideranno i presidi e gli insegnanti a seconda del caso concreto cosa festeggiare e come. Il Consiglio Comunale si occupi di altro.
Ho votato contro la mozione, che è stata comunque approvata dal Consiglio Comunale.
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