Nonostante la rassicurazioni di rito, il futuro del biglietto integrato autobus+treno resta più che incerto. Anzi sembra proprio imminente la sua dipartita alla fine dell'anno.
La colpa è del nuovo contratto di servizio sottoscritto a gennaio tra Regione Liguria e Trenitalia, che consentirà alle ferrovie di istituire dal 1 gennaio 2019 un nuovo biglietto valido per i soli treni nel territorio comunale al prezzo di 1,30 Euro.
La notizia è stata confermata mercoledì in commissione consiliare dall’amministratore unico di AMT, che ha parlato perfino di “dumping”. Un termine inglese per dire concorrenza sleale.
Qualcuno potrebbe dire: che c’entra il nuovo biglietto di Trenitalia con la morte del biglietto integrato? Semplice: dalla sua istituzione il biglietto integrato è stato periodicamente messo in discussione da Trenitalia, che chiedeva a AMT di riconoscergli un prezzo via via crescente. Negli ultimi anni Comune e AMT versano 7 milioni di Euro l’anno a Trenitalia per garantire la sopravvivenza del biglietto.
Dal 1 gennaio 2019, Trenitalia, autorizzata da Regione a emettere un proprio biglietto urbano non avrà più interesse a proseguire l’intesa, o a proseguirla allo stesso prezzo di prima.
Tanto che AMT ha confermato che è necessaria una nuova trattativa con Trenitalia.
Due domande rimangono senza risposta: E’ iniziata questa trattativa? E soprattutto, perché l’accordo non si è raggiunto a gennaio prima che Regione Liguria rinnovasse il contratto a Trenitalia per 12 anni?
Dopo il rinnovo del contratto e dopo l’autorizzazione a emettere il nuovo biglietto, Comune e Amt si trovano in una posizione di debolezza nei confronti di Trenitalia. E se non riusciranno a raggiungere un accordo, a pagare saranno i cittadini, che sborseranno 1,30 per il treno e 1,50 per l’autobus.
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