Doveva riaprire il primo maggio. Poi a giugno, poi a fine luglio. Sono passati quasi 90 giorni e la discarica di Scarpino resta chiusa. Tanto che ora si parla di una riapertura a fine agosto o a metà settembre.
Eppure sulla riapertura della discarica a maggio, e sui conseguenti risparmi, si era fondato il calcolo della tariffa TARI votata in Consiglio Comunale lo scorso febbraio. Sembra evidente che ora i conti non torneranno. E i costi supplementari non potranno che pesare sulla tariffa che tutti i cittadini dovranno pagare il prossimo anno.
Che conseguenze ha il ritardo nella riapertura? Quali sono le ragioni del ritardo? Quanto sarà il reale risparmio per AMIU nel poter riutilizzare la discarica, ma con l’obbligo di pretrattare i rifiuti in altre province?
Sono tutti interrogativi senza risposta. Abbiamo chiesto con tutti i gruppi di minoranza una Commissione Consiliare da tenersi la prossima settimana, pronti a chiedere se non verrà convocata un Consiglio Comunale straordinario da tenersi nei primi giorni di agosto.
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