Con un emendamento dell’ultim’ora al Decreto Milleproroghe il governo Salvini-Di Maio blocca il piano straordinario di recupero delle periferie italiane finanziato dai governi Renzi e Gentiloni.
Solo a Genova saltano 18 milioni di Euro tutti concentrati tra Sampierdarena e Certosa, e destinati alla demolizione dell’ex biblioteca Gallino, alla riqualificazione del Centro Civico Buranello e dei Magazzini del Sale. E ancora sempre a Sampierdarena al recupero del Palazzo della Fortezza, all’ammodernamento del Mercato di Piazza Tre Ponti alla riconversione del Mercato del Campasso. Infine a Rivarolo, le risorse del governo avrebbero finanziato il restauro del Chiostro della Certosa.
L’emendamento del governo, approvato al Senato, e che a settembre approderà alla Camera, congela le risorse fino al 2020. Con buona pace per quei Comuni virtuosi, come il nostro, dove i lavori erano già iniziati e cofinanziati con risorse comunali (per 6 milioni).
I sindaci italiani e l’ANCI annunciano battaglia, e promettono ricorsi contro il taglio delle risorse. Da Genova il solito silenzio.
E pensare che il 3 luglio scorso il Presidente leghista del Muncipio Centro Ovest Renato Falcidia aveva organizzato un’assemblea pubblica per fare il punto sui lavori del Bando Periferie.
Farebbe bene a organizzarne velocemente un’altra, per dire la verità: quei soldi non ci sono più per decisione della Lega e del Movimento 5 Stelle.
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