Dopo il crollo del ponte, i Provveditorati alle opere pubbliche di tutta Italia "nel dare seguito agli orientamenti espressi dal Governo" con una circolare di questi giorni invitano i Presidenti delle Province e tutti i Sindaci a comunicare entro il 30 agosto "gli interventi necessari a rimuovere condizioni di rischio riscontrate nelle tratte infrastrutturali di competenza, corredando le predette segnalazioni di adeguate attestazioni tecniche, indicazioni di priorità e stima indicativa dei costi".
I Sindaci hanno una settimana di tempo (peraltro l'ultima di agosto) per certificare che le loro strade sono sicure, e se non lo sono alleghino Al Ministero la perizia e il preventivo dei costi per la messa in sicurezza.
Come nella migliore commedia all'italiana l'obiettivo non è risolvere il problema ma scaricare la responsabilità su qualcun altro, sui Sindaci che entro il 30 agosto non hanno segnalato alla scrivente autorità...
Per garantire sicurezza sulle nostre strade servono risorse, uffici tecnici, e collaborazione tra le varie amministrazioni. Ma soprattutto servono risorse, perché molti dei nostri Sindaci, che sono responsabili degli alberi che cadono per la galaverna, dei fiumi che straripano, e delle colline che franano, quando va bene hanno a disposizione un buon geometra, e non sanno proprio come procurarsi in una settimana una perizia statica di un ponte costruito 50 anni fa.
I Provveditorati alle opere pubbliche hanno fior di ingegneri che potrebbero dare una mano ai Sindaci, invece di limitarsi a inviare fax.
E' giusto mettere al centro la sicurezza, senza perdere nemmeno un giorno, ma lo Stato non giochi all'ometto nero con i Comuni.
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